Un quarantaduenne, Marco Zamborlin, avrebbe adescato sul popolare social network Facebook una dodicenne vicentina e, dopo averla convinta a raggiungerlo presso la propria abitazione e a trascorrere con lui la notte, avrebbe abusato di lei.
L’uomo vive a Grezzana in provincia di Verona e davanti ai Carabinieri, che lo hanno raggiunto dopo la denuncia per sparizione sporta dai genitori della ragazzina, avrebbe provato a giustificarsi dicendo che la minore sarebbe stata consenziente. Scusa che non regge e che gli ha procurato l’arresto con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Ora si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida davanti al Gip.
A margine però appare opportuno segnalare come non sia consentito a minori di 13 anni l’iscrizione a Facebook e comunque appare sempre corretto che i genitori possano controllare qualsiasi attività svolta su internet dai propri figli. Senza alcuna attività repressiva, ma certo con una funzione di attento controllo. Che forse ultimamente troppo spesso sfugge. Pur non volendo criticare il singolo caso dove forse il controllo non è mancato, tanto da indicare subito la giusta via ai Carabinieri.